09 maggio 2017

La statistica della statistica

Siamo arrivati alla fine dell'avventura come intervistatore al supermercato. Ritengo che sia stata una esperienza positiva ed alternativa al mio lavoro istituzionale. In qualunque caso rilassante rispetto al mio lavoro normale
Per prima cosa voglio fare qualche considerazione sull'ambiente. Il punto vendita è di dimensione media, non grandissimo, ma neanche tanto piccolo. Completamente rosa, nel personale fisso c'era solo un uomo da considerare minoranza indifesa. Escludendo due che erano la rappresentazione della simpatia impersonificata, ho trovato delle persone molto a modo, gentili e collaborative, dalle più anziane alle più giovani. Non vuole essere un'appunto sulla età anagrafica, che erano tutte quasi giovincelle, ma sull'anzianita lavorativa.
L'anzianità anagrafica notevole, era quella dei clienti. Non ho provato a fare una media, ma era abbondantemente oltre i settanta
Nel post "Inchiesta di mercato" avevo già fatto qualche appunto sulle categorie di cliente, che colà si aggiravano. Dopo una settimana devo aggiungere qualche categoria che non avevo previsto di incontrare.
Escludiamo subito i cinque bestemmiatori e quelli che si son negati con un grugnito. La maleducazione non merita commenti.
Escludiamo anche i tre miei clienti che frequentano il punto vendita, che essendo miei clienti sono fuori di zucca. 
Le vecchiette solitarie avevano un linguaggio colorito, degno dei nipoti. Sai quante volte mi hanno dato degli spassionati consigli su cosa dovessi fare. Una mi ha ricordato che il gabinetto era a sinistra della cassa 1. Molto gentile la signora, ad interessarsi ad eventuali problemi di stitichezza!
I vecchietti maschi erano più affabili, direi anche logorroici. Mi hanno illustrato tutta la storia locale, i loro problemi, la loro organizzazione quotidiana ed amenità simili. Mancava solo che mi ricordassero come Noè, dopo il Diluvio Universale, si fosse fermato qui a rifornirsi, dato i prezzi molto interessanti. Comunque degli stakanovisti del supermercato. Tutte le mattine a comprare il loro pranzo e le merendine per i nipoti. Tanto regolari che, un nonno che passava sempre tra le 8,15 e le 8,30, il giorno che è arrivato alle 8,35, è stato reguardito dalla cassiera.
Altra categoria da evitare, erano le incappucciate, come le chiama mia figlia. Non ti rispondevano, per non inquinarsi parlando con un maschio miscredente.
A riguardo clienti non Italiani, grazie al mio Inglese, ho rilevato i pareri di una coppia americana ed un ingegnere polacco. Poi ho incastrato un gruppo di quattro polacchi che non volevano rispondere accampando falsi problemi linguistici.
Gli onori della cronaca vanno anche alle scuse accampate per non rispondere. Lasciamo perdere le numerose zie all'ospedale, mamme handicappate sole a casa ed ospiti già alle porte (alle 9,00 del mattino?). La più originale è la signora che ha detto che doveva correre a casa perché il figlio stava tornando da scuola e che voleva mangiare subito. Peccato che erano le 10,30! Una nonnina doveva andare a casa perchè aveva lasciato le lenticchie sul fuoco. Si saranno bruciate?
Dall'apertura alle 9,00 non ti rispondevano perché dovevano andare in ufficio o a scuola. A cavallo di mezzogiorno dovevano preparare pranzo o tornare in ufficio.
La maggioranza dei clienti arrivavano da paesi vicini e la spesa la facevano in questo supermercato o all'Esselunga.
La ho tirata lunga ed adesso vado a dormire. Buonanotte!!!

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