20 giugno 2022

Perché si dice: "Rimanere in braghe di tela"?

La pietra del vituperio
Versione italiana di un detto originario di Padova. Nel dialetto locale si dice "So rimasto in braghe de tea".
Il significato di essere rimasto senza soldi o di non avere più niente come idee o forza di reagire alle avversità è molto chiaro, ma cosa centrano le mutande con la mancanza di soldi? Non di certo per il fatto che nelle tasche delle mutande, non si potessero trovare degli scudi.
Il fatto che una persona sia rimasta nuda con solo un paio di mutande, che nel XIII secolo erano lunghe ed in tela appunto, ha un background giuridico ed economico.
Non potrete mai immaginare chi abbia perorato questa pratica punitiva dei bancarottieri e semplici debitori, leggete e saprete.
A Padova per risolvere il problema delle carceri piene di falliti, insolventi e debitori, era stata varata una procedura, che ora chiameremmo di "stigma sociale", non più proponibile perché lesiva della dignità umana, ove il punito doveva dichiarare la propria colpa, davanti ad almeno 100 cittadini, coperto solo dalle mutande.
Padova Oggi il giorno 11 Gennaio 2016 scriveva:

Nel '200 infatti, la quantità di cittadini incarcerati per debiti, fallimento e insolvenza era diventato così elevato da indurre l'amministrazione comunale di Padova ad adottare misure più "morbide" e rapide per punire gli insolventi....una specie di depenalizzazione ante litteram. La procedura era la seguente: l'insolvente, dopo il regolare processo, veniva condannato a "Restare in braghe di tela", appunto: veniva quindi denudato, lasciandogli addosso solo le mutande, e issato sulla Pietra del Vituperio, capitello di granito attualmente visibile all'interno di Palazzo della Ragione ma all'epoca collocata in piazza Dei Frutti. Doveva quindi lasciarsi cadere tre volte sul freddo granito, sbattendo fragorosamente le natiche sulla pietra e urlando alla cittadinanza la sua colpa...

Ma chi si era interessato per far adottare questa procedura? Un certo Frate Antonio, ora più conosciuto come Sant'Antonio da Padova, prese a cuore il destino di questa categoria di delinquenti. Nel 1321 l'allora frate si presentò al Consiglio Maggiore, chiedendo la permuta del carcere in questa punizione con aggiunto l'esilio.
Se passate per Padova entrate nel Palazzo della Ragione, dove nel salone potrete ammirare la Pietra del Vituperio ed altre opere di pregio.

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