12 giugno 2021

Le mondine

Poco prima del lockdown, un PIA mi aveva chiesto, cosa centrassero le puttane con le risaie. Il ragazzino aveva inteso mondane, mentre la professoressa parlava di mondine! Ovviamente non aveva avuto il coraggio di fermare l'insegnante per chiedere spiegazioni. E' più semplice chiedere a me.
Andiamo per ordine. Il mestiere delle mondine è vecchio, ma non più di tanto. Si diffonde all'inizio del XIX secolo, con l'espandersi della coltivazione del riso, nelle provincie di Vercelli, Novara e Pavia.
Erano donne di varia età, di livello sociale molto basso, arrivanti dalla Lombardia, Emila Romagna o Veneto. La professione si è estinta negli anni '60, con l'arrivo dei disserbanti selettivi e la meccanizzazione.
Silvana Mangano
Il nome deriva dal verbo mondare, cioè ripulire. Il primo incarico era il trapianto delle piante di riso nei campi allagati. Poi si passava alla pulizia delle risaie dalle erbe infestanti che potrebbero danneggiare le piantagioni.
Ignote lavoratrici soggette a varie malattie causate dallo stare in acqua sino a dodici ore al giorno. Erano soggette alla malaria ed ai reumatismi.
Per l'epoca i vestiti erano assai succinti. Calze in cotone, pantaloncini corti molto aderenti e magliette ancor più aderenti. Il tutto veniva completato da un cappello in paglia a larghe tese.
In "Riso amaro" (1949), Silvana Mangano interpreta un procace mondina.
Sono famose le canzoni che venivano inventate al momento, per passare la giornata di lavoro. Alcune canzoni sono state trascritte, raggiungendo una discreta diffusione all'esterno dell'ambiente in cui sono nate. Le più famose sono "Se otto ore vi sembran poche" e "Sciur padrun da li beli braghi bianchi".
 
Bibliografia:
  • Per la pagina Wikipedia, clicca qui.
  • Per Gigliola Cinguetti che canta "Sciur padrun da li beli braghi bianchi", clicca qui.


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